mercoledì 29 febbraio 2012

Undertaker vs. Triple H: si chiude un era dello sport-entertainment

Alzi la mano chi di noi ragazzi non si è appassionato, qualche anno fa,  alle vicende del Wrestling WWE. Prima che passasse quella assurda legge che vieta programmi contenenti violenza simulata dalle ore 19.00 alle ore 21.00 (legge che OVVIAMENTE esiste solo in Italia, paese di Amici e Cè Posta per Te), tutti eravamo fan di Rey Mysterio, Eddie Guerrero, Chris Benoit, John Cena (ahimè!) e compagnia bella.
Anche se per noi lo spettacolo si è fermato, dopo la morte di Crhis Benoit (ricordate? impazzito, uccise moglie e figlia prima di suicidarsi) il circo di atleti WWE è andato avanti, e, uno dopo l'altro, hanno smesso tante superstar: Edge, Leasner , Bobby Leashley, Rob Van Dam solo per citarne alcuni.Della generazione ancora precedente alla "nostra",  quella degli anni '80, addirittura sono rimasti in 2: the Undertaker e Triple H. Il primo, ha continuato a esaltare migliaia di fan con un personaggio oscuro, tenebroso, che non passa mai di moda, mentre il secondo, oscillando tra il "face" (il buono) e l' "heel" (cattivo), ha fatto incetta di titoli e trofei.Quest'anno, Undertaker e Triple H si affronteranno in quello che sarà l'ultimo grande incontro per entrambi: un Hell In A Cell match a Wrestlemania, lo show più importante, giunto alla ventottesima edizione.

Undertaker, probabile vincitore, vanta una serie di 19 vittorie consecutive a Wrestlemania , a testimonianza di quanto appeal abbia questo stuntman sul pubblico. Comuqneu finisca tra queste due superstar, si chiude un ciclo storico e difficilmente eguagliabile.

In America, dove il Wrestling è da sempre uno strumento di insegnamento tra genitori e figli ("hai visto quello? faceva il furbo e ora Rey Mysterio che è leale e giusto vince con merito!") si va avanti. in Italia, l'unico paese più finto del Wrestling, si preferisce L' Isola dei Famosi piuttosto che provare a investire nella federazione nazionale, la Italian Championship Wrestling che, nell'era del digitale e dei satelliti, continua a vivere all'oscuro dei teleobbiettivi.

Chiudo citando  il grande Ric Flair: "la parte più importante è prima di entrare in scena: il momento del trucco. Magari hai avuto una giornata pesante, sei morto dentro. Ma quando ti cambi d'abito e fai sparire tutto, riparte la magia".

Maurizio Avvenente

2 commenti:

  1. Mi viene in mente il film The Wreslter interpretato da un grande Mickey Rourke, la scena finale, tutto il senso di una vita racchiuso nell'attimo di uno volo, l'ultimo. Il volto eroico di una vita disperata, la "vittoria" sulla malattia attraverso l'atto supremo.
    Caspita, robe dure, da ragionare e non inghiottire....By Roberto

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  2. Grande Roberto...uomini che si celano dietro un personaggio. Attori, stuntman, atleti. Come il circo, come le soap opera, come il football. Ma in Italia vengono visti male, come tutte le cose che si possono "fraintendere". Paese superficiale il nostro. anche in queste piccole cose. Avve

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