martedì 31 maggio 2011

La TV della thriller-fiction

La TV italiana (quell'apparecchio rettangolare che ci rifornisce ogni giorno dell'allegro minestrone di starlette,veline che piangono,vecchiette che ballano,politici che ululano e assurdità varie) ha preso negli ultimi tempi una nuova brutta piega,"la tendenza alla thriller-fiction" la si potrebbe chiamare. Con questo termine voglio indicare tutti i programmi TV che,senza la minima competenza scientifica e la giusta decenza morale, si addentrano nei casi più scottanti della cronaca nera.
Tutto ebbe inizio con il Caso del piccolo Tommaso Onofri (Il bambino rapito e ucciso da Alessi nel 2006) che suscitò grande scalpore e commozione tra le persone (tanto che dopo la sua morte,casa Onofri divenne una specie di santuario per tutti quelli che passavano di li: lasciavano fiori,lettere per lui e la famiglia,doni e giocattoli). Notata quest'attenzione mediatica,la TV italiana ha tenuto in serbo per un altro tragico evento di cronaca come la morte della giovane Sarah Scazzi (quest'anno) una sfilza di interventi fuori luogo in programmi meschini e fuorvianti: Quarto Grado,Pomeriggio 5, La Vita il Diretta, L'Italia sul 2...perfino a Porta a Porta si è parlato di Sarah! Anche in questo caso boom di ascolti per tutte queste trasmissioni. Poi il caso di Yara Gambirasio. Altro boom. Ora il caso della Melania Rea e del suo uomo,etichettato dai benpensanti della "TV d'inchiesta" come il "Playboy con le stellette". Il guaio vero è che il successo continua. la gente sembra non accorgersi della morbosità di queste trasmissioni. Ben vengano i TG,dico io, dove l'informazione è basata su dichiarazioni dei personaggi coinvolti e ipotesi realistiche e non è sovraccaricata di appelli inutili,parole al vento e clip colorate. Perchè quello che sta rovinando la nostra TV e il suo pubblico , è la mentalità da Reality. Il "reality" è nato come una trasposizione della vita reale in un contesto televisivo: sta diventando il contrario.
Maurizio Avvenente

1 commento:

  1. C'è una continua successione di queste trasmissioni che, pur presentandosi come inchieste, in effetti come dici tu tendono a dare un tono eccessivamente sensazionalista (e un po' morboso) a certi eventi. Il guaio è che a volte, purtroppo, anche i TG prendono esempio, portando avanti dei casi di cronaca per qualche settimana, per poi abbandonarli nel dimenticatoio. Quanto al reality, anch'esso è l'invasione dell'occhio televisivo nella vita, non si sa però quanto nella vita "reale", e quanto invece si costruisca a tavolino, per stupire e colpire il pubblico con qualunque mezzo. La stessa cosa si potrebbe dire per una pluralità di altre vicende (peraltro drammatiche) come quelle che citi tu. Ad esempio il caso di cronaca del genitore che ha lasciato la bimba in auto, provocandone la morte.. e le successive dichiarazioni della madre davanti alle telecamere. Il legittimo dolore e il dramma individuale cedono presto il passo ai cinque minuti di notorietà in TV.

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