Il Centro di Solidarietà insieme alla nostra scuola (Majorana-Giorgi) ha organizzato un progetto chiamato "Attiv@mente". Il progetto è stato impegnativo ma divertente e allo stesso tempo educativo perché noi ragazzi abbiamo avuto modo di imparare e diventare consapevoli sull'uso di droghe ed alcol. Il progetto si è ampliato ed ora siamo noi gli educatori; esatto, noi ragazzi! La cosa sembra strana, ma è così. Il nostro compito è stato quello di trasferire la nostra esperienza a dei coetanei che non hanno affrontato il percorso.
Gli incontri sono stati imbarazzanti all'inizio, ma subito dopo abbiamo sciolto il ghiaccio, questo grazie al fatto che più o meno siamo tutti ragazzi della stessa età. Per quanto riguarda me, vedere dei ragazzi che mi ascoltavano con così tanta attenzione non mi è sembrato vero; poi ho capito cosa stava accadendo: l'argomento era interessante, dato che tutti noi ci siamo confrontati o ci dovremo confrontare con problemi come alcol e droga, e tutti quei ragazzi lo sapevano. Per loro ascoltare noi ragazzi di qualche anno più grandi è stato un modo per confrontarsi ovvero per imparare, acquisendo delle "nozioni di vita", se non esagero.
Chiudo dicendo che il progetto a mio modo di vedere è stato un successo, e sia noi "educatori novelli" che i ragazzi che ci hanno ascoltato, abbiamo imparato qualcosa di utile per la nostra crescita ed il nostro sviluppo.
William Biraghi
Mi è piaciuta molto la definizione, "nozioni di vita" ed il fatto che abbiate colto l'opportunità di riflettere con dei vostri coetanei su alcune tematiche importanti. Personalmente, spero che quest'esperienza lasci in voi una traccia anche per il futuro, perché le occasioni di confronto e discussione sono sempre meno ed è davvero positivo che abbiate deciso di mettervi in gioco in prima persona!
RispondiEliminaMarco V.