domenica 20 novembre 2011

Le dimissioni di Berlusconi e il governo Monti.

Dodici Novembre Duemilaundici. Una data da ricordare perchè segna la fine del quarto governo Berlusconi. Ed è una fine anticipata, posta dallo stesso Presidente del Consiglio, che ha deciso di consegnare le dimissioni.Berlusconi, un tempo imprenditore di spessore gettatosi in politica su spinta dell'amico Bettino Craxi, ha imparato in breve tempo le tecniche per accaparrarsi i voti, volgendo l'attenzione dei media tutta su di sé, controllando le televisioni e stringendo amicizie tra i più importanti imprenditori del Paese.
Non ci sarebbe nulla di male se Berlusconi non avesse iniziato,nel tempo, a sfruttare la politica a suo personale vantaggio. Controllando le imprese e le televisioni è arrivato a controllare l'impianto politico nazionale e controllando questo ha favorito i suoi interessi commerciali e mediatici (caso Mediaset e molteplici capi d'imputazione per corruzione ed illeciti, sempre ignorati invocando un "Legittimo impedimento") in un meccanismo capace di autoalimentarsi.

Tuttavia, le esagerazioni del Premier nella vita politica (taglio di fondi alle scuole pubbliche per arricchire invece quelle private, aumento dell'età pensionabile, crisi in politica estera e nella gestione delle forze militari) e privata ("Rubygate" ) hanno portato ad una totale contrapposizione degli altri partiti politici e alla scissione dalla sua coalizione Pdl da parte di Gianfranco Fini (che sarà "un ex fascista per convenienza", come qualcuno lo chiama , ma intanto è stato il primo ad avere la dignità  di staccarsi da un alleato potente come Berlusconi), fondatore di Futuro e Libertà per l' Italia (FLI), e di una serie di deputati che hanno iniziato a oscillare tra centro-destra e terzo polo (ovvero FLI, UDC e altri piccoli partiti invece di centro e centro-sinistra). Addirittura la fedelissima Lega Nord di Umberto Bossi ha iniziato a chedersi se fosse il caso di continuare ad appoggiare Berlusconi,rispondendosi di si ma senza mai aiutare il premier al dì fuori della sede di governo, senza interventi in piazza o dichiarazioni pro-Pdl. Dopo essersi salvato due volte dalla richiesta di sfiducia "acquistando" dei seggi in senato (Scillipoti) Berlusconi ha perso l'appoggio della sua fedelissima Gabriella  Carlucci e di un ingente numero di esponenti di Forza Italia (ovvero appartenenti proprio al suo partito, fondato da Berlusconi alla sua entrata in politica) ed ha capito di avere perso la sua battaglia. Abbandonando il filo di lana che lo ha salvato due volte, ha deciso di dimettersi lasciando il ruolo di capo del governo ad un delegato scelto dal presidente Napolitano.

Salutato Berlusconi tra la gioia dei più, stanchi degli scandali e delle promesse mai mantanute,della crisi economica, del deficit e del debito pubblico sempre più pesante,della crisi dell'istruzione eccetera, il governo tecnico è stato affidato a Mario Monti, economo, che ha immediatamente saputo unire tutti i partiti politici, Pdl compreso, fuorchè la Lega, decisa a non fidarsi di nessuno.Ancora non sapremo se il governo Monti riporterà il paese in uno stato di affidabilità economica,quel che è certo è che ci aspettano tempi duri con le tasse. Ma è meglio affrontare un problema che ripiegare a parlare del bunga bunga. è meglio spendere inseguendo un futuro migliore che truffare gli altri evitando i controlli fiscali e dando la colpa a Berlusconi  (non che lui non ne abbia). Insomma, qualunque cosa faccia questo governo tecnico, Mario Monti vive il "dopo-Berlusconi" e pertanto parte con il sostegno di tutti gli addetti ai lavori, il che è certamente un inizio incoraggiante. Si dia il via alle danze, possibilmente non quelle di  villa Certosa.

MAURIZIO AVVENENTE

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