lunedì 23 aprile 2012

Il Caso Genoa - Siena : Io sto con i ribelli.

"La Stampa", la "Gazzetta dello Sport" e "la Gazzetta del Lunedì" hanno definito i tafferugli che hanno portato all'interruzione del match di campionato del 22 Aprile scorso tra Genoa e Siena come "atti vandalici" o addirittura come "ricatto volto ad umiliare e a denigrare la lealtà sportiva dei giocatori". Quello che è in realtà successo allo Stadio Luigi Ferraris tra l' ottavo e il quarantesimo minuto del secondo tempo  della partita è qualcosa che si può descrivere con parole ben meno sferzanti e ben più consone al linguaggio comune: un poco nutrito gruppo di Ultras genoani, all'incirca in numero di sessanta- settanta,  ha "sfondato" la barriera che separa la Gradinata Nord dal settore distinti e, giunto in prossimità del varco-tunnel che conduce agli spogliatoi, ha attaccato con forza le barriere del campo.
Alcuni sostenitori, gli unici  particolarmente agguerriti, si sono arrampicati sull'estremità superiore del tunnel stesso, minacciando di fare invasione e compromettere l'esito del match se Marco Rossi e compagni non si fossero fermati e non avessero consegnato le maglie sotto la loro curva, in segno di ammissione del "non saper onorare la maglia".I giocatori del Genoa, che stavano già perdendo per 4-0 contro il poco competitivo club toscan dopo una stagione a dir poco deludente, specie visto l'organico potenzialmente micidiale dei rossoblù (Palacio, Gialrdino, Frey, Veloso, Biondini ), si sono dovuti rassegnare a compiere questo gesto simbolico;  tutti tranne il tenace calabrese Sculli, grintoso idolo della tifoseria che ha "trattato con i facinorosi" (sulla carta stampata è scritto proprio così, incredibile) e ha ottenuto indietro le maglie  e la possibilità di giocare la gara, senza far subire al Genoa punti di penalizzazione.

Dietro al gesto, reso tanto imponente dalla Polizia (Complimenti alla Digos, agenti sulle tribune no? cosa serve avere i poliziotti in borghese a ridosso del campo?) come dalla Lega Calcio e dal Coni (Petrucci farebbe meglio a starsene zitto) cosa c'è? Cè la rabbia, la frustrazione di uomini di 50 anni e una vita che non li soddisfa. uomini che trovano motivo di vivere nella loro grande passione, il calcio, e devono vedere la loro squadra del cuore, di antiche e nobili origini come il Genoa tra l'altro, farsi umiliare dal Siena, dal Cesena o dal Novara di turno. Beh forse quel gesto è stato forte. Ma come farsi sentire allora da un sistema, come tanti sistemi in cui girano soldi e interessi, che ti vuole spettatore non partecipe? Che altro fare se non ergersi in piedi e urlare "Preziosi uomo di m...."?

Già, Preziosi. L'uomo che dopo aver rovinato la squadra sul campo per ripianare i famosi "buchi di bilancio" che lui stesso causò nell'anno della Valigetta a Maldonado, ieri se ne stava in conferenza stampa facendo l'offeso, dicendo che "questa gente merita la galera" e " le partite devono svolgersi nella legalità". Da che pulpito vien la predica.


Senza soffermarmi sull'aspetto propriamente sportivo, sulle "prestazioni" si Zè Eduardo o sulle sostituzioni di Malesani (Benvenuto De Canio!)  io, da tifoso, chiedo al Genoa e ai genoani di comprendere e ammirare quella parte di tifoseria che solo perchè vive  nel contesto di un sistema che ci imbavaglia, deve pagare per avere alzato la voce.

MAURIZIO AVVENENTE

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